Ogni tanto ritorno

Che strano. 

Quando MySpace chiuse (o meglio, cambiò drasticamente in peggio) non riuscivo a capacitarmi di come avrei fatto senza. Passai giorni interi a cercare una valida alternativa, approdando prima su Splinder e poi su IoBloggo quando anche Splinder chiuse i battenti. Facebook lo scoprii più o meno durante la mia permanenza su MySpace, anche se era minuscolo e appena nato, e ricordo che non gli diedi un centesimo. Anzi, ero convinta che non sarebbe durato. Troppo scarno, si potevano scrivere solo poche righe mentre MySpace aveva anche la funzione blog, non si capiva come organizzare le foto... Poi MySpace chiuse, io migrai su Splinder e Facebook fece qui in Italia il proverbiale "botto", grazie... incredibilmente agli utenti appassionati della serie Tv su Riina che si erano ritrovati lì e che attirarono l'attenzione della stampa. Facebook fagocitò un numero impressionante di utenti, sempre crescente, e anche io mi aprii un profilo (all'insaputa del mio ex violento, ovviamente). Umbranox Shadowmantle mi chiamavo, ma il primo impatto non fu dei migliori. Non faceva per me. Ancora limitato per quel che riguardava la scrittura, ancora confusionario per la gestione delle foto (cosa di cui mi importava secondariamente, ma che comunque mi interessava: su MySpace avevo messo un sacco di foto mie, molto belle, o almeno le ritenevo tali, in cui mi divertivo a fare quello che il mio ex, crudelmente, chiamava "fare la modella". Niente più e niente meno di quello che facevano in tante, solo che io ero divisa tra il mio sentirmi un mezzo cesso e il voler disperatamente piacere fisicamente alla gente. Chissà, forse se fossi venuta a conoscenza dell'esistenza delle Suicide Girls avrei tentato quella strada...).

Comunque, dicevo, non fu amore a prima vista. E devo dire che mi dava fastidio il fatto di essere limitata nello scrivere, Facebook all'epoca aveva ancora il limite dei 140 caratteri e io invece volevo avere la possibilità di scrivere anche papiri enormi, cosa che i blog permettevano, quindi dopo poco mollai l'account Facebook e mi rintanai su Splinder osservando da lontano e con una certa dose di sospetto quello stupido social network.

Nel frattempo che mi crogiolavo nel mio boomerismo (se potrà di'?), Splinder perdeva colpi e utenti finché un triste giorno non ne venne annunciata l'imminente chiusura. Gli utenti rimasti fecero migrare i loro blog su varie piattaforme, io scelsi IoBloggo e persi praticamente tutti i post scritti in quegli anni di Splinder. Poco male, ricominciai ex novo, ma notai che sempre più gente si spostava su Facebook, che nel frattempo era diventato quello che grossomodo conosciamo ora. Decisi di dargli una possibilità e riaprii un profilo nuovo di zecca, sul quale inizialmente postavo poche righe che man mano diventarono post sempre più organizzati. Facendo ciò aumentavano le interazioni, mentre sul blog diminuivano drasticamente... non che fossero mai state eccellenti, ma ormai davvero scrivevo solo per me stessa come se fosse un diario segreto, mentre invece almeno a volte avevo voglia di condividere e di interagire con altra gente.

Pian piano mollai il blog. Facebook di conseguenza mi catturò, al punto tale che adesso non mi ritrovo veramente a scrivere su questo nipotino del mio amato MySpace, come se ne avessi in qualche maniera perso la capacità.

Eppure quando MySpace chiuse avrei dato qualsiasi cosa pur di ritrovare una piattaforma come quella. Che strana la vita, come si cambia...