L'IA è arrivata nel mondo della scuola. È arrivata malgrado la scuola, ed è arrivata perché la realtà si mangia ogni paravento ideologico, prima o poi, soprattutto se la realtà è assistita dall'interesse delle grandi aziende. Il punto è che gli studenti la usano, questa IA, e la usano anche i docenti, anche quelli che dicono che però non la vorrebbero in classe. Anzi, quei docenti spesso scrivono i propri proclami contro l'IA appaltando la scrittura al loro peggior nemico (immaginario).
Detto questo, dato che però parliamo sempre della scuola italiana, regolamentare vuol dire non guidare l'uso consapevole, vuol dire burocratizzare procedure e tentare di mettere una diga costruita da castori per arginare una marea oceanica.
Le scuole dovranno rivolgersi al responsabile per la privacy, valutare le necessità, progettare gli interventi amministrativi e didattici legati all'introduzione della nuova tecnologia, stabilire gli stakeholder, elaborare una lista di app da adoperare, farne una valutazione del rischio, pianifiare l'uso, scrivere la modulistica per i consensi informati e le liberatorie, adoperare, monitorare, concludere e rendicontare. Tutto bello e utile, se stai introducendo l'aratro, ma pesante e ingombrante se stai introducendo tecnologie che si modificano radicalmente nell'arco di 6 mesi.
Questa pesantezza a cosa porterà? Semplice, alla minimizzazione del rischio e alla conseguente minimizzazione della sperimentazione. Tradotto? In barba alla reale diffusione delle piattaforme, appalto delle tecnologie di Inteligenza Artificiale per la scuola alle sole due aziende già monopoliste delle piataforme scolasiche nel nostro sistema di istruzione: Microsoft e Google. Le scuole adopereranno Copilot e Gemini, punto, non perché siano le migliori IA o le più utili, ma semplicemente perché sono quelle che minimizzano i costi di adeguamento della burocrazia.
Solo che il mondo fuori dalla scuola non usa Copilot e adopera Gemini solo per qualche sparuto uso settoriale (almeno per ora, fra sei mesi chissà).
E nell'adeguarci ad una burocrazia ridondante non facciamo in tempo a formare i docenti e gli studenti sul distant writing, sull'agenzia artificiale, sugli atti cognitivi midtended, sulla epistemia, sul collasso dei contenuti e sul collasso semantico della rete. Però abbiamo compilato le carte.
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